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I casi di SVP sono
in costante aumento e per sua natura lo SVP non solo pone inquietanti
problemi per quanto concerne diagnosi e prognosi, ma presenta anche
implicazioni etiche, deontologiche, religiose, giuridiche ed economiche
per nulla trascurabili. E' stata quindi promossa un'indagine
epidemiologica nazionale, allo scopo di capire qual è e quale sarà
l'impatto dello SVP sulla comunità medica. I coordinatori dell'Indagine
sono: Bruno Zanotti e Angela Verlicchi del Dipartimento di
Neurochirurgia di Verona.
45 BREVI RISPOSTE
Ci racconti la sua esperienza di medico
attraverso un semplice questionario. Ci aiuti ad aggiungere un
tassello alla comprensione del pensiero medico in merito allo SVP.
Può anche compilare il questionario in forma del tutto anonima,
lasciando in bianco i campi per i dati personali.
Prima delle domande ecco una breve definizione di SVP
comprensiva dei criteri diagnostici.
Definizione: lo stato vegetativo (SV) è una condizione clinica
di completa non coscienza di sé e dell'ambiente accompagnata da cicli
sonno-veglia con totale o parziale conservazione delle funzioni
autonomiche ipotalamiche e del tronco encefalico. Criteri diagnostici:
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Nessuna evidenza di consapevolezza di sé o dell'ambiente ed
incapacità ad interagire con gli altri.
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Nessuna evidenza di risposte comportamentali sostenute,
riproducibili, finalizzate o volontarie a stimoli visivi, uditivi,
tattili o nocicettivi.
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Nessuna evidenza di espressione o comprensione del linguaggio.
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Vigilanza intermittente per la presenza di cicli sonno-veglia.
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Funzioni autonomiche dell'ipotalamo e del tronco encefalico
sufficientemente conservate per permettere la sopravvivenza con cure
mediche ed infermieristiche.
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Incontinenza urinaria e fecale.
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Riflessi dei nervi cranici (pupillari, oculocefalici, corneali,
oculovestibolari e faringeo) e riflessi spinali variamente
preservati.
Operativamente si definisce stato vegetativo
persistente (SVP) uno stato vegetativo presente un mese dopo un danno
encefalico acuto traumatico o non traumatico. L'aggettivo persistente
non ha implicazioni prognostiche e non necessariamente indica che la
condizione è permanente od irreversibile.
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